L’Association Catholique Internationale de Services pour la Jeunese Femenine (ACISJF) nasce nel 1987 a Friburgo e i primi Comitati Nazionali si formano in Svizzera e in Francia; poi in Germania, Inghilterra, Austria, Italia, Paesi Bassi, Scandinavia e Romania.
Oggi l’Associazione è presente e attiva in Europa, In Medio Oriente, in Africa e in America Latina e in ogni paese l’Associazione gestisce luoghi di accoglienza per giovani donne che si trovano in situazioni di rischio, senza distinzione di origini, cultura e religione.
Il motto dell’ACISJF internazionale è “in via”: in esso è racchiuso l’invito a mettersi in cammino, ossia a essere in costante evoluzione sul sentiero della vita e a essere disposti a indirizzare il nostro cammino verso chi ha bisogno di aiuto.
L’ACISJF internazionale è un’organizzazione non governativa (ONG) ed ha osservatori presso le Nazioni Unite, a Ginevra e a New York. E’ riconosciuta con statuti speciali nel Consiglio d’Europa, presso l’UNESCO (il Consiglio per la Scienza e la Cultura dell’ONU) e l’ECOSOC (il Consiglio economico e sociale dell’ONU).
L’ACISJF Europa riunisce le associazioni nazionali presenti in Europa e assicura gli scambi di esperienze e d’informazioni tra le associazioni nazionali.

ACISJF Nazionale.
1902 – La prima Associazione italiana nasce a Torino, su ispirazione del Beato Giuseppe Toniolo e di Rodolfo Bettazzi. L’Associazione nasce nell’alveo del “cristianesimo sociale” e non è mai stata una mera opera di assistenza caritativa.
L’impegno sociale principale dell’Associazione è la “lotta contro la tratta delle bianche”. L’altro obiettivo è offrire servizi e uno spazio familiare a “tutela e difesa delle giovani donne che sono lontani o privi della famiglia”. Inoltre, particolare attenzione è data sin dal principio alle ragazze costrette a viaggiare e questo porta a specializzare l’assistenza nelle stazioni ferroviarie creando sportelli di ascolto aperti 24 ore su 24.
Il Santo Padre Leone XIII affida l’Associazione alla Madonna, Nostra Signora del Buon Consiglio, e autorizza l’Associazione a prendere come emblema i colori pontifici: il bianco e il giallo. Ancora oggi, questi sono i colori di cui l’ACISJF Italia si fregia sapendo di aver ricevuto un privilegio e una responsabilità.

1914. Inizia l’assistenza alle mondariso, svolta dai Comitati di Novara, Mantova, Piacenza, Vercelli, Casale, Mortara e Milano. Dopo la guerra, il lavoro dell’Associazione continua in collaborazione con il neo-costituito Comitato di Emigrazione e Lavoro.

1915-1920. L’Associazione svolge la sua attività in funzione delle necessità sorte e causate dalla guerra. S’intensifica l’opera di assistenza nelle stazioni ferroviarie e inizia quella nei porti a Genova, Napoli e Civitavecchia.

1927. Si celebra il 25° anniversario della fondazione con un Convegno Nazionale a Torino in cui si decide di trasferire la sede nazionale a Roma.

1945. Negli anni successivi alla II Guerra Mondiale l’Associazione, come tutta l’Italia, vive grandi mutamenti. In particolare, l’evoluzione della condizione femminile determina nuovi bisogni, nuove responsabilità e una nuova coscienza sociale. L’Associazione s’impegna per promuovere il diritto delle donne al voto, per l’eliminazione delle case chiuse, per l’apertura di tutte le carriere alle donne e per l’adozione.

2002. L’Associazione celebra a Roma il Centenario della fondazione e il Card. Camillo Ruini, Vicario del Papa per la diocesi di Roma e presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), rileva come l’ispirazione iniziale non si sia mai esaurita nei cento anni di vita e di servizio ma anzi “… ha saputo rinnovarsi rispondendo ai bisogni che sono sorti nella società”.

L’ACISJF di oggi è presente in Italia con ventuno Case di accoglienza e comunità per minori per un totale di circa 1500 posti letto. Nell’ultimo anno oltre 8.000 giovani si sono rivolte agli uffici di stazione. Sono stati dati 38.000 pasti gratuiti e ci si è occupati di oltre 19.000 ragazze e giovani donne in grave difficoltà.
L’ACISJF Italia svolge servizi diversi: case famiglia, mense, doposcuola, affidi diurni, comunità per minori, sportelli di ascolto presso le stazioni.
I responsabili e i soci sono impegnati nei diversi servizi direttamente e volontariamente.
L’ACISJF nazionale e locale è inserita nelle diverse Chiese particolari e negli organismi diocesani. L’Assistente nazionale è nominato dalla CEI che approva anche lo statuto dell’Associazione, mentre gli Assistenti locali sono nominati dai rispettivi Vescovi.